domenica 19 febbraio 2012

Cosa stai dicendo?!

Ciao ragazzi!


Ho deciso che oggi sarà una bella giornata, perciò sono di buon umore e scrivo di conseguenza, nonostante questo sia un blog di classe e non il mio blog. Comunque, siccome non ha senso che io parli delle mie belle giornate (che sono belle solo perché l'ho appena deciso io), vi parlerò di qualcosa di socialmente utile e costruttivo per tutti voi/noi.

Vi capita mai di restare come cretini a sfogliare il dizionario quando la prof Torchio ci dà quei divertentissimi compiti che implicano l'uso di un vocabolario italiano? Dico, non succede anche a voi di iniziare a leggere parole a caso in neretto e pensare: "Cavoli, non so definire questa parola, sarò tormentato da un terribile senso di insoddisfazione se non ne leggerò il significato subito!" e così facendo di leggervi intere paginate di dizionario? Non vi capita mai? Sono solo io la folle qui?
Va be', a me capita. E mi sono accorta che molto spesso usiamo termini che in realtà non sappiamo definire.

Alla luce di questa realtà, giungiamo al punto: un bel giorno Pri navigava senza una meta precisa in quel mare procelloso che è internet. Tutto andava secondo la solita corrente, finché non si imbatté in... anzi, finché non sbatté sbatté contro un sito. Non ricorda come, perché ci sbatté molto forte. Però ne valse la pena.

Questo sito si chiama "Una parola al giorno" ed al suo interno raccoglie, come fosse un dizionario, il significato di tantissime parole. Il bello però è che oltre alla definizione c'è sempre anche un breve commento sugli usi propri, impropri, sulla derivazione e talvolta dei piccoli panegirici alla loro bellezza. Lasciandovi la propria mail, inoltre, si può ricevere ogni giorno una nuova parola.

E' un sito carino, mi andava di proporvelo e, già che ci sono, di lasciarvi un paio di parole che mi sono piaciute.

1 lenire
[le-nì-re]
SIGN Attenuare, calmare
dal latino: [lenis] dolce.

Parola di delicatezza immensa. Peccato si veda scritta solo sulle cremine contro le irritazioni. Lenitive. Ma ogni volta che coi giusti gesti si riesce a passare un panno tiepido, morbido e pulito sui dolori di una persona, è bello pensare di lenire quei dolori, piuttosto che calmarli - perché un pianto non è uno spasmo da sedare.

2. molcere
[mól-ce-re (egli mól-ce)]
SIGN Lenire, placare, addolcire
dal latino: [mulcère] carezzare.

Parola poco usata (e coniugata quasi esclusivamente alla terza persona singolare) ma immensamente dolce, offre una connotazione sensibile che sta tutta nel gesto della carezza. Non è un lenire sospeso, non un addolcire gustativo, ma un buio, vibrante accarezzare - carezza che è quasi abbraccio, quasi casa, capace di calmare, rasserenare.
Una poesia di Hikmet o di Montale, così come una sinfonia di Brahms, è in grado di molcere l'affanno dei giorni; un sorriso comprensivo, un abbraccio, molce il livido di una dura critica; il profumo delle siepi di gelsomino molce i pensieri ruvidi e scuri.

http://unaparolaalgiorno.it/


Buon Carnevale, buone vacanze e buona gita!

Pri.

domenica 18 dicembre 2011

E' solo un giro di giostra

A volte mi capita di passare davanti alla TV mentre sta andando in onda una puntata di Colorado e pensare: "Ma perché? Che abbiamo fatto di male?".

Suppongo che la comicità sia molto cambiata rispetto agli anni passati, in fondo dovrebbe essere normale ridere per cose diverse se si è in tempi diversi. Nel '70 si rideva per Frankenstein Junior ("Rimetta a posto la candela!"), oggi si ride per battute in cui compare la parola "banana" ogni tre parole di cui una è "c***o" (absit iniuria verbis). In media. Ah, se l'intelligenza del mondo fosse direttamente proporzionale alla stupidità di ciò che lo fa ridere... Va be', scusate, ho avuto un attimo di...
Dicevo, si ride per cose diverse, è normale. Per cose stupide e cose un po' meno stupide. Per le corna da renna di Babbo Natale del prof. (che non è una cosa stupida!) e per le risposte di Leo alla Torriglia (che sono molto stupide! ... No, scherzo Leo! (: ...Se mai leggerai).

Ci sono quindi comici da Colorado e comici come Bill Hicks.
Bill Hicks era un comico statunitense. La differenza tra quelli di Colorado e Bill (oltre al fatto che i primi sono vivi e il secondo no) è che gli uni fanno ridere dicendo cretinate, l'altro sapeva far ridere ma anche riflettere.

Volevo condividere con voi un video oggi: la parte finale di un suo spettacolo (che vi consiglio di guardare; lo trovate a pezzi, sottotitolato, su YT).
E' la conclusione seria di uno show molto divertente in cui si sono succedute tematiche come la religione, le droghe, la pubblicità e il sesso, chiamato "Revelations".

In questo video accenna ad un argomento che mi sta molto a cuore: "ecco cosa possiamo fare per cambiare il mondo, proprio adesso, in un giro di giostra migliore".

Spero vi piaccia.
Buona visione a tutti. (:




Pri.

giovedì 15 dicembre 2011

Orgetorige. Correzione

Purtroppo la prima parte è saltata. Se riesco ve la rifaccio. Eccovi la la seconda e la terza

sabato 10 dicembre 2011

C'era una volta...

Ciao V A ginn!!! Essendo io una persona molto ottimista, ecco a voi un’altra storia, stavolta tutta mia! Sarà a più capitoli, anche se non sono sicura di riuscire a postarli con regolarità, causa scuola. Spero che vi piacerà e che, se non riuscite a commentare sul blog, vi prego di farlo a voce! Inoltre ricordo a tutti che lunedì 12 sarà il compleanno mio e della nostra beneamata rappresentante di classe Lulù, quindi siete gentilmente pregati di ricordarvi di farci gli auguri!! Ah, giovedì 15 si tiene il mio saggio di violoncello e siete tutti invitati, però non vi garantisco niente!!
Basta. Ho finito. Buona lettura. LOL Cecilia

La Chiave d'argento

Prologo

La notte stava per lasciare il posto al giorno; una striscia rosata illuminava l’orizzonte.
Due uomini erano seduti intorno a un tavolo. Il più giovane sospirò: - Temo che sia ora di andare – si alzò e un breve bagliore d’argento gli baluginò sul petto.
L’altro grugnì. – Ne sei sicuro? Puoi ancora cambiare idea - .
Il giovane scosse il capo con decisione. – E’ compito mio. Prima però, mi assicurerò che nessuno potrà prendere il mio posto, se fallisco. –
- Allora... buona fortuna -.
Fuori dalla finestra, le stelle erano ormai sbiadite.

***
La bambina prese fiato e si preparò a soffiare sulle quattro candeline. Si concentrò, espresse il desiderio e... Il campanello trillò. Lei si immobilizzò con le guance gonfie. Chi era, che osava interromperla in un momento tanto importante?
La mamma corse alla porta; si sentì un parlottio e poi la mamma ritornò con un gran sorriso. Dietro di lei, c’era un giovanotto con i capelli scuri stretti in un codino e gli occhi scintillanti.
La piccola lanciò uno strillo e si fiondò tra le braccia del nuovo arrivato: - Zio Ettore! – Il giovanotto la fece volteggiare in aria.
- Potevo mancare al compleanno della mia nipotina preferita? –
La nipotina in questione aveva il visino raggiante: allora i desideri si avveravano anche se non avevi ancora soffiato sulle candeline!

Più tardi, Ettore si prese la festeggiata sulle ginocchia e le porse un pacchettino; la piccola strappò in fretta la carta e sotto i suoi occhi apparve un ciondolo d’argento a forma di chiave. L’impugnatura era tonda, con sinuosi simboli incisi, il fusto snello e sottile.
La bambina rivolse al ciondolo uno sguardo meravigliato e insieme adorante: ovviamente le piaceva.
Allungò la mano e afferrò la chiave. Quando le dita paffute toccarono l’argento, ci fu una sorta di scossa elettrica; nel medesimo istante, Ettore sembrò improvvisamente molto, molto vecchio.
Durò meno di un secondo, e subito dopo era tutto normale.
O almeno, così pareva.

domenica 13 novembre 2011

Nuovi arrivi.

Ciao ragazzi.


Sia Eli, per prima, che poi Ceci hanno ben pensato di "presentarsi" nelle loro nuove vesti di co-amministratrici, così ho appurato che sarebbe stata una buona cosa se l'avessi fatto anche io.
Confesso che ci ho pensato bene prima di aprire questa pagina ed iniziare a scrivervi. In parte perché non riuscivo a trovare il modo di inserire un nuovo post (no, ma io sono una ragazza sveglia, eh!), in parte perché non mi andava di lasciarvi con qualcosa di banale da leggere.
Ci conosciamo da un anno, mi conoscete, è inutile che faccia grandi discorsi...

Ciao a tutti! Sono Priscila, sono onorata di essere arrivata fino a qui!
Ringrazio tutti quelli che mi hanno votata da casa - ciao papi! - e volevo solo dire alla giuria che loro dovrebbero scegliere me come nuova miss Italia perché sono una ragazza semplice, mi piacciono gli animali e sono bravissima con i bambini! ...Ah, e il mio più grande desiderio è la pace nel mondo!



Più che parole mie, stavolta, ho deciso di condividere con voi le parole di un'altra persona. Questa persona è Giorgio Gaber. Forse non tutti voi lo conoscono, ma se anche fosse così, questa è una buona (spero) occasione per iniziare a farsi un'idea su chi sia.
La canzone che mi farebbe piacere che ascoltaste non credo faccia decisamente parte di quelle a cui siete abituati, d'altronde anche io faccio un po' di fatica a seguire i brani dei cantautori.
Per facilitarvi(/ci) le cose, vi lascio, oltre al video, qualche frase.



Io sono sempre presente,
son disposto a qualsiasi bassezza,
per sentirmi importante.
Devo fare presto.

Esaltato da questa mania
di affermarmi ad ogni costo,
mi inflaziono, mi svendo,
io voglio essere il centro del mondo.

Io non rispetto nessuno
se mi serve posso anche far finta
di essere buono.
Devo dominare,
sono un essere senza ideali,
assetato di potere,
sono io che comando,
io devo essere il centro del mondo.

Con questo è facile ricollegarsi al discorso che abbiamo affrontato all'assemblea di classe... Potremmo rifletterci, questa volta ognuno per conto proprio.
Dal canto mio, mi sento solo di dire che il bello di convivere in una classe è quello di stare a contatto con altre persone, anche diverse da noi, per il carattere, per le abitudini ma anche per l'età e per il ruolo.
Questo stare a contatto implica un confronto e necessita di rispetto. Rispetto tra di noi ma anche nei confronti delle altre figure che con noi interagiscono.
Non sono di certo la persona più indicata per fare ramanzine, di certo non ne voglio fare a nessuno se non a me stessa. Penso che un esame di coscienza sia sufficiente, insieme ad un pizzico di collaborazione e quel tanto di umiltà che basta per farci capire quanto grandi siamo in relazione a tutto ciò che ci circonda.

La convivenza non è semplice, sono la prima a pensarlo. Solo... Facciamo del nostro meglio.
O almeno proviamoci.



That's all. (:


La canzone:
http://www.youtube.com/watch?v=LUlGAt0WJak



La parola io...
questo dolce monosillabo innocente
è fatale che diventi dilagante
nella logica del mondo occidentale,
forse è l'ultimo peccato originale.
Io.

domenica 30 ottobre 2011

Fan Fiction!!

Ciao a tutti, sono una delle nuove amministratrici!! Vorrei postare questa fan fiction che ho scritto. Per chi non lo sa, le fan fiction sono storie tratte da libri, film o telefilm, che riprendono i personaggi ma inventate di sana pianta. La mia è tratta dalla Trilogia di Bartimeus e volevo sapere che ne pensate. Ancora due parole sulla trama: Tolomeo è un mago, cugino del futuro re d’Egitto Tolomeo IX. I maghi convocano questi demoni o spiriti per servirli. Bartimeus è appunto uno spirito, un jinn per la precisione. La storia è ambientata ad Alessandria d’Egitto, tra il 126 e 124 a. C. Consiglio VIVAMENTE di leggere la Trilogia di Bartimeus (è composta da L’Amuleto di Samarcanda, L’occhio del golem, La Porta di Tolomeo) perché è un libro davvero bello e particolare! Buona lettura!! LOL Cecilia

Amici

Più che per la sfilza di padroni illustri, l’aveva scelto per le note come “temperamento troppo esuberante”, “energico ma impertinente”, davanti alle quali gli altri maghi avrebbero storto il naso.
Dopotutto, Tolomeo stava indagando sulla personalità dei demoni e Bartimeus di Uruk sembrava averla molto marcata.
Non fu deluso: tutti gli spiriti, di solito, erano cortesi, solleciti e silenziosi; Bartimeus, al contrario, non risparmiava commenti sarcastici ed era decisamente prodigo di parole.
All’inizio lo convocavo per qualche ora, non di più; alle sue domande sull’Altro Luogo, il jinn rispondeva con bugie venate di ironia e impertinenza e non era avaro di frecciatine.
Tuttavia, Tolomeo non demordeva; era convinto che perseverando con gentilezza, senza usare punizioni, avrebbe ottenuto risultati.
E così fu: dopo un anno, Bartimeus (o Rekhyt, come lo chiamava lui) iniziò a raccontargli la verità. In cambio, Tolomeo gli parlò di sé, delle sue speranze e dei suoi progetti. Gli narrò del suo sogno: che jinn e umani collaborassero con reciproca fiducia; per fare questo, era convinto che i maghi dovessero spostarsi nel mondo degli spiriti. Bartimeus derideva apertamente il motivo dei suoi studi: diceva che era impossibile, che nessun umano avrebbe mai accettato di collaborare con un demone. Eppure, Tolomeo intuiva che il jinn, a dispetto del suo scetticismo, credeva in quel progetto “folle e completamente irrealizzabile”.
Tolomeo non sapeva dire con esattezza quando aveva cominciato a fidarsi di Bartimeus; forse, come in tutte le amicizie, era stato un fatto graduale. Non aveva mai avuto amici: i suoi cugini lo ignoravano e non era certamente consono a un principe giocare con i figli dei contadini; in ogni caso, preferiva la compagnia dei libri a quella degli esseri umani.
Neanche Bartimeus aveva mai sviluppato un vero e proprio rapporto di amicizia, e come avrebbe potuto? Aveva conosciuto solo una relazione schiavo/padrone; in quanto agli altri demoni, era più che altro una questione di alleanze temporanee, del tutto soggette alla volontà dei maghi.
Così, era nato un legame che andava ogni giorno rafforzandosi; certo, Bartimeus non era il tipo che esprimeva i sentimenti ma a Tolomeo pareva di vedere un certo affetto nei suoi gesti, anche se ben nascosto; inoltre il jinn era pressoché libero dai vincoli del pentacolo e non aveva mai provato fargli del male.
Dopo una giornata di studio era bello perdersi tra gli odori delle spezie al mercato, e nel frattempo ascoltare le opinioni sfacciate e piene di pepe di Rekhyt su questo o quello.
Ovviamente, non sempre andavano d’accordo: spesso Bartimeus lo accusava di essere troppo distaccato dal mondo e dalle preoccupazioni “terrene”; per esempio, la discussione che ebbero dopo il guaio con suo cugino. Quel che più aveva ferito Tolomeo, era stato il fatto che Rekhyt non si fidasse ancora completamente di lui; dopotutto, era comprensibile: dai maghi, il jinn aveva ricevuto solo ordini e punizioni.
Quella sera, Bartimeus gli aveva lanciato una sfida e lui l’aveva accolta: Tolomeo l’avrebbe seguito nell’Altro Luogo, dimostrandogli la sua fiducia in lui, anche se era un demone. Il giovane mago aveva infatti pensato che nel mondo degli spiriti avrebbe avuto bisogno di qualcuno a cui aggrapparsi, una sorta di destinazione. E chi altri se non Bartimeus?
Il momento del viaggio si posticipò a causa delle campagne militari che impegnarono Rekhyt; finite quelle, Tolomeo doveva ancora rivedere alcune fasi della procedura e così diede al jinn la possibilità di esercitare il suo libero arbitrio per una settimana.
Bartimeus aveva viaggiato per tutto il mondo in quei sette giorni e quando era tornato, era entusiasta della Terra e delle sue meraviglie e grato a Tolomeo per ciò che gli aveva concesso di fare.
Era davvero tutto pronto: ora il jinn sarebbe stato congedato e il mago l’avrebbe raggiunto nell’Altro Luogo. Un momento prima di andarsene, Rekhyt gli aveva chiesto se ritenesse davvero necessario mettere a rischio la vita con un esperimento tanto pericoloso. Tolomeo l’aveva corretto: non era un esperimento, ma un gesto di riparazione verso gli spiriti, che tanto avevano sofferto a causa dei maghi. Sarebbe stato il primo a compiere un viaggio simile, ma non l’ultimo, gli assicurò.
Bartimeus l’aveva guardato con i suoi occhi luminosi e saggi e alla fine aveva annuito.
Lo sguardo che si scambiarono prima che Rekhyt svanisse era uno sguardo pieno di fiducia reciproca e lealtà; lo sguardo di due amici il cui legame sarebbe potuto sopravvivere a tutto.

martedì 25 ottobre 2011

New Post.

Ciao a tutti!!!
Finalmente la mia connessione si è degnata di darmi l'accesso ad Internet e, di conseguenza, a questo fantastico blog.
Sono una delle nuove amministratrici (Priscila Riggio, Cecilia Plumeri) e potrò pubblicare post e video.
Ovviamente, NESSUNO potrà sostituire il migliore, il fantastico, l'unico Amministratore (con la A maiuscola), il Prof. Pernigotti!

Grazie per l'attenzione. Sempre che l'abbiate avuta.
Elisa